Contratti di lavoro: Nel marzo del 2006 a Parigi centinaia di studenti protestavano contro il Cpe, la legge sul contratto di primo impiego voluta dal governo conservatore del premier Dominique de Villepin per combattere la disoccupazione giovanile, ma che agevola i licenziamenti senza giusta causa. In Italia nessun giovane si è mosso per impedire una cosa simile, abbiamo i contratti a tempo determinato e quelli a progetto, di inserimento e di apprendistato, ecc… ma sperare di avere un contratto a tempo indeterminato, unico nella maggior parte dei paesi europei, è un utopia.
I giovani italiani non fanno valere i loro diritti, si fanno mettere i piedi in faccia dai datori di lavoro, lasciandosi raggirare dalle aziende che li sfruttano, pagandoli una miseria!
Studiamo all’Università e ci laureamo, ma poi non c’è lavoro o se c’è, diventa una prassi, lavorare gratis o sottopagati e senza un contratto vero che garantisca una sicurezza tale, da poter decidere in tutta tranquillità di sposarsi e avere una famiglia e iniziare a vivere la propria vita senza più farsi chiamare bamboccione, da politici corrotti che hanno soltanto pensato a rimanere seduti nelle loro preziosissime poltrone!
Basta con questo schifo! Facciamoci sentire, scendiamo in piazza e andiamogliene a dire quattro a questi vecchi e imbalsamati politici che ci ritroviamo, sono tutti uguali sia a destra che a sinistra, nessuno pensa a noi, se ne fregano di noi, dobbiamo intervenire in prima persona e iniziare a salvaguardare i nostri diritti.
Se in Italia non c’è lavoro, perché si continuano a creare nuovi corsi di laurea che non servono a niente? Perché devono lavorare soltanto i raccomandati e i figli di papà che si tramandano il lavoro come fosse un eredità che gli spetta di diritto? Perché una persona “comune” non può aspirare a ruoli chiave della politca o delle istituzioni? Perché è sempre tutto così difficile per una persona “comune” che non ha conoscenze importanti e che non ha agganci influenti?